L'AFFICHE ROUGE
Pubblichiamo la
canzone di Leo Ferrè per rendere omaggio, non solo ai 23 combattenti
comunisti dei FTP-MOI fucilati il 21 febbraio 1944 dai nazisti, ma a
tutti gli uomini e le donne che hanno perso la vita lottando per la
libertà e la giustizia sociale.
Il
poeta Luis Aragon scrisse la poesia (diventata il testo della canzone)
facendo riferimento ad un episodio della resistenza francese conosciuto
come “L'affiche rouge”. Successivamente si accostò a “L'affiche rouge”
la storia del “gruppo Manouchian”. Ma non è mai esistito nessun “gruppo
Manouchian”! L’invenzione di tale gruppo è funzionale alla campagna di
distorsione e depotenziamento di una esperienza fra le più significative
della Resistenza europea, che ha visto nei FTP-MOI la sua espressione
più avanzata. Il cofanetto “Alle origini dei Gap” chiarisce
perfettamente tutto questo. Quindi nessun “gruppo Manouchian”,
ma una organizzazione comunista combattente composta da immigrati, i
FTP-MOI, a cui appartenevano i 23 comunisti fucilati dai nazisti
FTP-MOI
(Franchi Tiratori Partigiani – Mano d'Opera Immigrata)
Nel 1942 le organizzazioni partigiane, alcune delle quali operanti nella regione parigina fin dall'estate 1940, sono state sterminate dalla polizia francese e dalla Gestapo; restano attivi nel 1943, accanto all'organizzazione della Resistenza addetta alle informazioni, quasi esclusivamente i gruppi armati dei FTP-MOI (Franchi Tiratori Partigiani – Mano d'Opera Immigrata), 65 resistenti che non hanno generalmente la cittadinanza francese braccati da 200 ispettori della Brigate speciali del servizio informazioni della Préfecture de Police (Questura), oltre che naturalmente dalla Gestapo.
Sono quei 65 che in 18 mesi, giugno 1942–novembre 1943, compiono 229 azioni contro gli occupanti, cioè una ogni due giorni. L'azione più spettacolare ha luogo il 28 settembre 1943, quando quattro membri dei FTP-MOI (Celestino Alfonso, Spartaco Fontanot, Léo Kneler e Marcel Rayman), giustiziano in rue Pétrarque, nell'elegante 16° arrondissement di Parigi, il generale delle SS Julius Ritter, responsabile dell'invio di 500.000 francesi in Germania per il STO (Servizio del Lavoro Obbligatorio).
L'arresto
23
membri dei FTP-MOI parigini sono arrestati nel novembre 1943 giudicati
nel febbraio 1944 e condannati a morte. Gli uomini sono fucilati nel
forte del Mont-Valérien il 21 febbraio. La maggior parte di loro sono
seppelliti nel cimitero di Ivry-sur-Seine. Olga Bancic, la sola donna, è
decapitata il 10 maggio 1944 a Stoccarda.
Nel
vano tentativo di screditare il gruppo e la Resistenza tutta, gli
occupanti nazisti ed i loro alleati del regime di Vichy organizzano dopo
l'arresto dei 23 combattenti dei FTP-MOI nel novembre 1943 una macabra
campagna “pubblicitaria”, stampando e facendo affiggere 15.000 manifesti
di colore rosso (l'Affiche Rouge) sui quali, sotto lo slogan “DEI
LIBERATORI? LA LIBERAZIONE AD OPERA DELL'ESERCITO DEL CRIMINE” figurano
le foto, i nomi e le azioni di 10 partigiani accuratamente scelti (5
ebrei polacchi, 2 ebrei ungheresi, 1 comunista italiano, 1 “rosso”
spagnolo, 1 “capo-banda” armeno). Nel manifesto sono riprodotte inoltre 6
foto di attentati o distruzioni che rappresentano le azioni di cui i
partigiani sono accusati: la sua concezione complessiva mira a
presentare questi resistenti che, pur non avendone la nazionalità,
combattono per il paese che li ha accolti, come dei criminali,
terroristi assetati di sangue (la propaganda nazista insiste sul fatto
che quasi tutti i membri del gruppo sono stranieri, in maggioranza
ebrei).
Ma
l'iniziativa finisce per produrre un risultato che è l'opposto di quello
sperato: il popolo francese non si lascia ingannare dalla propaganda
nazifascista ma si stringe con rinnovato coraggio intorno alla
Resistenza e 500.000 partigiani finiscono per riscattare quanti avevano
collaborato per oltre quattro anni con l'occupante nel quadro del regime
di Vichy diretto dal maresciallo Pétain o erano restati a guardare in
attesa di tempi migliori.
Traendo
ispirazione dalla lettera che Missak Manouchian (uno dei 23 arrestati,
che in quel momento era il responsabile dei FTP-MOI parigini) invia alla
moglie prima dell'esecuzione, il grande poeta Louis Aragon scrive nel
1955 un'indimenticabile poesia, cantata nel 1959 da Léo Ferré, che ne
compone la musica.
sottotitolato in italiano